Monte Tre Pizzi


Grado di Difficoltà: moderato/difficile

Lunghezza: 50 chilometri ca

Dislivello: 900 metri ca

Altitudine massima: 750 metri slm

Durata: 3 ore 45 minuti ca

Partenza: Locri

Arrivo:Locri

Mappa percorso: 

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Si parte sempre da Locri e si raggiunge prima il borgo di Antonimina, attraverso la Strada Provinciale 80, un tratto asfaltato in costante salita con alcuni falsipiani di una dozzina di chilometri, incrociando nell’ordine le contrade Merici, Azzuria, Cavuria e Bagni, che uniscono i comuni di Locri, Gerace e Antonimina alle cui porte vi sarà un’indicazione topografica a sinistra, con indicazione del sentiero trekking per il Monte Tre Pizzi, che presenta dopo poche centinaia di metri alcuni tratti che si presentano talmente impervi e inaccessibili da doverli affrontare necessariamente a piedi.

Proseguiamo invece lungo la sterrata che circumnaviga a valle il Tre Pizzi, ben visibile sulle nostre teste, e superati alcuni impervi tratti disconnessi e pietrosi con una altrettanto pericolosa discesa sterrata, proseguiamo fino ad incrociare la Provinciale asfaltata per Ciminà; superato il borgo ci aspetta la dura ascesa fino alla località “Fimmina” da dove inizia lo sterrato fino alla vetta del Monte; dopo aver affrontato la salita contornata da arbusti di erica, mirto e ginestra, si incontra un bosco di lecci, querce e pini che alternandosi mutano di passo in passo i colori della vegetazione.

Il ripido sentiero, da lì a poco, vi porterà ad incontrare a Grotta du Mutu e, di conseguenza, il crinale del sentiero nº 213 (località A Fimmina – Tre Pizzi), che vi condurrà sulla cresta del Monte Tre Pizzi (708 metri sul livello del mare).

Raggiunta la quota di 750 metri e rinfrancati dall’individuazione del sentiero che si presenta adesso più agevole e pedalabile, si può apprezzare lo spettacolo panoramico offerto da alcuni terrazzamenti;

Si può decidere di lasciare le MtB, per doppiare la cima a piedi e godere del panorama offerto dalla terrazza naturale della vetta; il Monte San Pietro, denominato Tre Pizzi, che qualcuno vuole essere stato un vulcano spentosi ormai da tempo, fino a qualche secolo fa era meta di pellegrini provenienti da tutta la Locride in occasione dell’annuale fiera di bestiame in onore di San Pietro.

Rappresenta scenograficamente uno dei balconi più suggestivi e panoramici dell’intera Locride; ai piedi di questo spettacolare monolite il panorama è vastissimo, con i numerosi crinali che degradano verso la costa, una località primordiale e bellissima, in cui le grandi formazioni rocciose e i segni umani ci riportano indietro nel tempo, attraversando metaforicamente la storia della terra e dell’uomo, mostrandoci l’antico volto di questo territorio.

Foto panoramiche di rito e si riprende il sentiero del ritorno, che passa sotto la cima più alta del Tre Pizzi: attraversata infatti una distesa pietrosa contornata da classica macchia mediterranea, e recuperate le MtB, la traccia risulta essere ben segnalata e regala ampi scenari paesaggistici riguadagnando il filo di cresta, si procede sulla dorsale giungendo in un boschetto per andare a contornare, sulla sinistra, la quota dell’altura Petrotondo;

Per poter completare il giro ad anello e raggiungere nuovamente il borgo di Ciminà, si procede affrontando alcuni saliscendi lungo un corridoio aperto tra la macchia mediterranea coperta da felci e dalla vegetazione dove il sentiero sterrato incrocia l’asfalto della SP che congiunge Ciminà a Villaggio Moleti.

Dopo aver percorso a velocità sostenuta la discesa ripida fino alle porte del borgo di Ciminà, ci si addentra nei vicoli stretti e suggestivi per riprendere la dorsale che, circumnavigando a valle il Tre Pizzi, dopo aver attraversato il Passu du Strittu, una via di passaggio scenografica e dominata da un altro imponente monolite chiamato u denti da magara, ci riporterà sulla SP 80 e quindi sulla strada del ritorno fino al punto di partenza.

Fonte: Rocco Lombardo