Le necropoli di Janchina


Grado di Difficoltà: Moderato

Lunghezza: 35 chilometri ca

Dislivello: 700 metri ca

Altitudine max: 450 metri

Durata: 2 ore e 45 minuti ca

Partenza: Locri

Arrivo: Locri

Mappa percorso:

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II percorso è un classico giro ad anello, in un’ area collinare nelle immediate alture di Locri, da secoli destinata alla coltivazione di alberi da frutto, uliveti e cereali.

Si raggiunge una grande pianoro dai fianchi scoscesi, in località denominata appunto “Ianchina”, dove venne rinvenuto un vasto insieme di necropoli (“tombe a camera”), scavate nella roccia lungo i fianchi dell’altura, una tipologia funeraria assai diffusa sino all’età arcaica.

I rinvenimenti furono davvero numerosi: nelle tombe furono reperite ingenti quantità di vasellame in ceramica; la ceramica geometrica di Ianchina ha consentito di svolgere un ruolo primario nello studio dei rapporti tra Grecia e Italia all’alba del primo millennio a.C.

La necropoli di Ianchina comprende lungo il fianco occidentale dell’altura la necropoli di Val Canale, seguita più a nord dai gruppi funerari di Scorciabove e di Patarriti, rinvenuti lungo la balza inferiore del pendio.

Si parte da Locri seguendo la Strada Provinciale per Antonimina, prima parte in falsopiano asfaltato e quindi una salita di difficoltà medio/alto, dopo aver attraversato il ponte sulla fiumara Gerace nei pressi della frazione Bagni di Antonimina, fino a raggiungere il crinale di Janchina, località panoramica e suggestiva da dove si può scorgere, in lontananza, Pietra Cappa, il Monte Tre Pizzi, le alture del Parco Nazionale dell’Aspromonte, la Rocca di Gerace, fino ad abbracciare con lo sguardo la gran parte della Costa dei Gelsomini.

Si costeggia per alcune centinaia di metri il sentiero, non sempre tracciato, visibile e percorribile, sulla sommità del crinale argilloso, e si scende lungo una vertiginosa sterrata, scivolosa e pietrosa in alcuni tratti, con profondi canali solcati dalle acque piovane, molto impervia e molto tecnica che in alcuni tratti contempla l’attraversamento di alcuni campi coltivati ad uliveti ed agrumeti, fino a raggiungere la contrada Piraino-Petti del Comune di Portigliola.

Si percorre quindi in asfalto ed in discesa la parte alta di contrada Moschetta, nel comune di Locri, fino ad incrociare Contrada Faraone e da lì, nuovamente un tratto in sterrato costeggiando la fiumara fino a raggiungere il ponte ferroviario all’imbocco lato sud della pista ciclabile del lungomare di Locri.

Fonte: Rocco Lombardo